Domenica 9 gennaio 2021, un raid aereo governativo nel distretto afgano di Khash Rod avrebbe causato diverse vittime, tra cui donne e bambini. L'incursione aerea ha preso di mira una residenza in cui si sospettava che risiedessero dei ribelli talebani. All'indomani dell'attacco, testimoni e parenti delle vittime hanno riferito di almeno 18 morti, invece, secondo il portavoce talebano non ci sono vittime talebane.
I funzionari del governo hanno confermato che l'attacco aereo è stato un tentativo delle forze di sicurezza afgane di colpire i talebani in una zona residenziale del distretto di Khash Rod. Nonostante le dichiarazioni, il portavoce talebano ha smentito la presenza di membri talebani nella zona e ha dichiarato che non ci sono vittime talebane. Allo stesso tempo, i testimoni hanno riportato che tutte le vittime erano membri di una sola famiglia. In particolare, un parente delle vittime ha confessato che la sua famiglia è stata "martirizzata" e "fatta a pezzi", mentre altri testimoni hanno riferito di essersi svegliati nelle loro case in rovina e i membri della loro famiglia dispersi o morti. L'attacco è avvenuto pochi giorni prima che i talebani e i funzionari afghani si incontrassero a Doha per riprendere i negoziati di pace, quasi 20 anni dopo l'inizio del conflitto. Secondo la Missione di Assistenza ONU in Afghanistan, nel 2020 almeno 2.117 civili sono stati uccisi e 3.822 feriti a causa del conflitto in corso.
I funzionari del governo hanno confermato l'attacco aereo, tra le vittime non ci sono civili ma combattenti talebani. Il governatore Zamarily Ahadi ha fatto presente che una squadra speciale è stata incaricata di indagare sull'incidente e su eventuali morti civili. Inoltre, l'Afghanistan Independent Human Rights Commission (AIHRC) ha condannato l'attacco e ha ammonito che la guerra non è mai una soluzione, ma il conflitto causerà solo più vittime.
Per saperne di più:
https://www.voanews.com/south-central-asia/roadside-bomb-airstrike-kill-15-people-afghanistan
Autore: Christina Michael; Editor: Andrew Goodell; Traduzione: Simona Smacchi
