Il 3 gennaio 2021, l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha documentato un attacco da parte dello Stato Islamico (IS) ad un bus e ad altri veicoli che viaggiavano sull’autostrada che collega Damasco e Al-Raqqah, nei pressi di Wadi Al-Ozayb. Secondo quanto affermato dal SOHR, nell’attacco sono morte nove persone, inclusi sette soldati e una bambina. Sedici persone sono inoltre state ferite, tra le quali quattro civili. Un bilancio destinato a salire a causa delle gravi ferite riportate dalle vittime dell’agguato.
Un altro attacco era stato portato a termine solo pochi giorni prima, il 30 dicembre, quando il SOHR ha registrato l’uccisione di 39 soldati che viaggiavano sulla strada tra Homs e Deir Ezzor. Secondo alcune fonti, l’attacco ha causato anche il ferimento di civili. La responsabilità di questo atto è stata attribuita all’IS, che avrebbe pianificato attentamente l’attacco. La ragione di questi agguati sarebbe da ritrovarsi nei rafforzamenti da parte del regime siriano delle misure di sicurezza nell’area, così come dagli attacchi condotti dalla forza aerea russa contro l’IS.
Dal 2014, l’IS ha imposto la sua presenza su milioni di persone, guadagnando il controllo di vasti territori, dalla Siria occidentale all’Iraq orientale. Dopo anni di combattimenti con le forze locali, supportate dalla coalizione internazionale (CJTF), tramite la missione denominata “Operazione Inherent Resolve”, l’IS è stato dichiarato sconfitto, almeno a livello territoriale, in Siria e Iraq a marzo del 2019. Nonostante ciò, la sua minaccia permane. Secondo il SOHR, 1,137 soldati, inclusi russi, 145 forze appartenenti a milizie sostenute dall’Iran, e più di 20 civili sono stati uccisi in attacchi attribuiti all’IS da marzo 2019. Nello stesso periodo, 610 appartenenti all’IS sono stati uccisi.
Per saperne di più:
https://www.syriahr.com/en/198755/
https://www.bbc.com/news/world-middle-east-55494158
https://www.theguardian.com/world/2020/dec/31/syria-dozens-killed-in-isis-bus-attack
Autore: Charoula Papastefanaki; Editor: Maxime Grenier; Traduzione: Alessia Rossinotti