La sera del 12 dicembre 2020 (ora locale), almeno 28 persone sono state uccise, e altre centinaia ferite nella città di Toumour, nella regione di Diffa nel sud-est del Niger, vicino al confine con la Nigeria. L'attacco, durato quattro ore, è stato rivendicato da Boko Haram. Fonti locali hanno dichiarato che uomini armati non identificati hanno distrutto due terzi delle case della città, bruciato il mercato locale e ucciso più di mille capi di bestiame.
Di conseguenza, la maggior parte della popolazione è fuggita nella boscaglia. Secondo le stime dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Toumour ospita 20.000 rifugiati nigeriani, 8.300 sfollati interni e 3.600 rimpatriati che necessitano assistenza umanitaria. In seguito alle violenze estremiste, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, insieme ai partner umanitari e alle autorità locali, ha iniziato ad allestire alloggi di emergenza, cibo, acqua e sostegno sanitario per le comunità colpite. Ciononostante, raggiungere Toumour è ora particolarmente difficile, a causa delle recenti gravi inondazioni.
Il Segretario generale dell'Onu ha condannato l'attacco, esprimendo le sue condoglianze alle famiglie in lutto, al popolo e al governo del Niger. Si è inoltre dimostrato rammaricato del fatto che l'attacco abbia avuto luogo durante lo svolgimento pacifico delle elezioni comunali e regionali nella regione di Diffa. Ha infine colto l'occasione per rinnovare il sostegno delle Nazioni Unite agli sforzi nazionali per un ulteriore consolidamento della governance democratica, della promozione della coesione sociale e della realizzazione dello sviluppo sostenibile.
Per saperne di più:
https://news.un.org/en/story/2020/12/1080062
Autore: Barbara Caltabiano; Editor: Gianmarco Italia
