Nelle prime ore del pomeriggio di Sabato 28 Novembre, uomini armati in motocicletta si sono resi protagonisti di un attacco selvaggio contro civili a Koshobe e in altre comunità rurali vicine alla città di Maiduguri, capitale dello Stato di Borno. Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, hanno perso la vita almeno 110 persone . Gli assalitori avrebbero prima legato e poi sgozzato le vittime, principalmente braccianti dello Stato di Sokoto nel nord-ovest del paese, che avevano viaggiato verso il nord-est per trovare lavoro. Per il momento, nessun gruppo ha rivendicato l’attacco. Ciò nonostante, fonti del governo hanno accusato il gruppo jihadista Boko Haram e la fazione dissidente dello Stato Islamico nella Provincia dell’Africa Occidentale (ISWAP), entrambi attivi nella regione e già protagonisti di altri assalti di queste tipo nella regione in tempi recenti.
Le autorità nigeriane e rappresentanti dell’ONU hanno condannato duramente i fatti e hanno chiesto che i colpevoli vengano consegnati all giustizia. Il Coordinatore Umanitario dell’ONU in Nigeria, Edward Kallon, ha dichiarato che questo massacro rappresenta l’attacco diretto più violento contro civili innocenti quest’anno. Kallon ha inoltre ammesso che “diverse donne potrebbero essere stato sequestrate” e ha chiesto la loro immediata liberazione e ritorno a casa. Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha a sua volta denunciato l’attacco e ha aggiunto attraverso il suo portavoce che “l’intero paese è sconvolto da questi omicidi senza senso”. Nonostante le sue dichiarazioni, la frustrazione è in aumento tra i cittadini a causa dell’incapacità delle autorità di contenere il conflitto e ridurre la capacità dei militanti di compiere questi attacchi.
Il Presidente Buhari, all’inizio del suo mandato nel 2015, aveva promesso di risolvere la crisi di sicurezza e in diverse occasioni aveva sostenuto che i gruppi militanti islamici erano stati “tecnicamente” sconfitti. Sfortunatamente, malgrado gli sforzi per mettere fine alla campagna di violenza di Boka Haram e ISWAP e il maggior appoggio dato alle forze armate per proteggere la popolazione, il governo sembra incapace di liberare la regione dai gruppi terroristi. Al contrario, questo è solo l’ultimo di una serie di attacchi nel nord-est della regione negli ultimi mesi. In giugno un agguato vicino al villaggio di Gubio ha fatto 81 vittime, mentre in Ottobre altri 22 contadini sono stati uccisi mentre lavoravano nei campi di irrigazione.
Per saperne di più:
https://www.aljazeera.com/news/2020/11/29/at-least-110-civilians-killed-in-gruesome-nigeria-massacre
https://www.theguardian.com/world/2020/nov/29/nigeria-attack-boko-haram-farm-workers-killed
Author: Michele Pitta