La violenza e il caos si sono intensificati in Afghanistan, con attacchi nei centri urbani e omicidi mirati in forte aumento negli ultimi mesi. Forse il più ampiamente riportato nei mass media è stato l'orribile attacco del 2 novembre all'Università di Kabul, la più antica e prestigiosa del Paese, che ha causato almeno 20 vittime, molti delle quali, giovani studenti. Soltanto il giorno prima, quasi altre dieci persone sono state uccise negli attacchi a Herat e nella provincia di Kunduz. Sabato 7 novembre i media hanno riportato l'esplosione di una bomba connessa al veicolo dell'ex conduttore televisivo e giornalista Yama Siawash, che ha causato altre tre vittime. Nella stessa settimana, si sono susseguiti altri attacchi nelle province di Baghlan e Ghazni, portando così il totale delle vittime a 40 in una sola settimana. Il gruppo terroristico Daesh ha rivendicato la responsabilità dei due attacchi contro le istituzioni scolastiche. I Talebani, invece, hanno negato qualsiasi coinvolgimento.
L’escalation di violenza è coincisa con i colloqui tra i Talebani e il governo afghano che stanno cercando di porre fine ad oltre quattro decenni di guerra. I negoziati fanno parte del processo di pace iniziato nel febbraio di quest'anno con l'accordo Stati Uniti (USA)-Talebani e con la dichiarazione congiunta USA-Afghanistan, volto a raggiungere la stabilità in Afghanistan.
I lenti e difficoltosi negoziati hanno avuto poco impatto sulla riduzione delle violenze, e i recenti attacchi terroristici continuano a minacciare il processo di pace, anche a causa delle -precoci- accuse contro i talebani dopo quasi ogni attentato. Iran e Afghanistan hanno intensificato i loro sforzi per porre fine alla violenza, con la Germania che ha espresso le sue preoccupazioni riguardo la crescente insicurezza nella regione.
Per saperne di più:
https://www.tehrantimes.com/news/454417/Afghanistan-struggles-for-peace-amid-surge-in-violence
Autore: Giulia Ferrara