Le dichiarazioni del Segretario generale fanno seguito ad un attacco contro un convoglio della Missione integrata di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA) che è costato la vita a due peacekeepers egiziani e i cui responsabili sono ancora sconosciuti. A maggio c’era stato un altro attacco in cui erano morti tre peacekeepers provenienti dal Ciad.
MINUSMA è stata istituita dalla risoluzione 2100 (2013) a sostegno della stabilità in Mali con il compito di assicurare la sicurezza, la protezione della popolazione civile e per supportare il dialogo nazionale e politico. La guerra in Mali è iniziata nel 2012, quando un gruppo di ribelli ha imbracciato le armi contro le forze governative chiedendo l’autonomia della parte settentrionale del Paese. Il conflitto ha provocato la morte di migliaia di civili e causato una crisi umanitaria nella regione che ha portato a spostamenti su larga scala. Sebbene ci siano stati dei segnali positivi di stabilizzazione come l’Agreement on Peace and Reconciliation in Mali, la situazione rimane ancora molto critica considerando che l’esercito, i peacekeepers e i civili continuano ad essere oggetto di attacchi da parte dei ribelli affiliati ad Al Qaeda, allo Stato Islamico e ad altri gruppi armati.
Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, tra il 2012 e il 2018 sono stati uccisi 344 tra operatori delle Nazioni Unite e personale associato, e il Segretario generale ha invitato il governo del Mali ad aprire delle inchieste in merito per assicurare i responsabili alla giustizia.
Per saperne di più:
https://www.un.org/press/en/2020/sgsm20125.doc.htm
https://minusma.unmissions.org/sites/default/files/s_2020_476_e.pdf
https://news.un.org/en/story/2020/05/1063662
https://www.un.org/press/en/2019/org1684.doc.htm
Autore: Lloyd Chigowe; Traduzione: Silvia Luminati