Il 22 giugno, la Francia ha fatto rientrare dieci giovani minori francesi, orfani o figli di jihadisti francesi, che erano bloccati in campi di detenzione nel nord-est della Siria. Il gruppo include tre orfani e sette giovani da due madri diverse, tutti tra l’età di tre e nove anni. In totale, la Francia ha rimpatriato 28 bambini dalla Siria: cinque a marzo 2019, 12 a giugno 2019 e una bambina nell’aprile 2020.
I dieci bambini sono ora sotto la cura delle autorità giudiziarie francesi, dove riceveranno assistenza medica e saranno affidati ai servizi sociali. La madre di uno dei bambini ha dichiarato che stava diventando sempre più nervosa a causa della crescente radicalizzazione all’interno del campo, affermando che “questo è il motivo per il quale sono pronta a separarmi da loro e permettere alla Francia di riportarli indietro”. I rimpatri, infatti, sono autorizzati solo con il consenso dei genitori alla separazione, e spesso sono rivolti a bambini orfani o con urgente bisogno di cure mediche.
Nonostante il ritorno dei dieci giovani sia avvenuto con successo, secondo l’avvocato Ms. Maria Dosé questa non è ancora una vittoria. In un’intervista del 22 giugno, ha infatti risposto che “ogni rimpatrio è una vita salvata (…) ma oggi penso alle decine di bambini che vivono ancora nei campi”. Il giorno successivo, l’avvocato e altri sette colleghi francesi hanno pubblicato un appello al governo francese. La loro richiesta è quella di rimpatriare tutti i 270 bambini e le loro madri, che ancora sono detenuti nei campi siriani dove affrontano continuamente violenza, malnutrizione, malattie e miseria. Solo nel 2019, 517 persone sono morte nel campo di Al-Hol, tra cui 371 erano bambini.
A partire dalla sconfitta dello Stato Islamico (IS) nel 2019, le forze curde, insieme al Consiglio Europeo, ai Comitati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), al Segretario Generale dell’ONU, al Difensore per i Diritti, alla Commissione Consultiva Nazionale per i Diritti Umani, al Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) e al Parlamento Europeo, hanno chiesto agli stati europei il rimpatrio dei bambini. Tuttavia, le nazioni occidentali rimangono riluttanti, lasciando ancora 900 bambini da Francia, Belgio, Canada e Australia nei campi Siriani.
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Author: Roos Middelkoop; Traduzione: Rossella Fadda