Sud Sudan: una politica nazionale per gli sfollati del conflitto

Donne e bambini Sud-Sudanese sfollati in struttura sanitaria IOM a Kandak Donne e bambini Sud-Sudanese sfollati in struttura sanitaria IOM a Kandak IOM/Jacob Zocherman 2015

7 giugno 2020

Una legge nazionale per proteggere le persone internamente sfollate (IDPs) è urgente mentre il Sud Sudan muove verso un processo di pace

Dopo più di sei anni di guerra civile, il paese più giovane del mondo ha avviato una transizione di pace che è stato accolto con favore dalla comunità internazionale. La formazione del Governo Transitorio di Unità Nazionale (TGoNU), nel Febbraio 2020, ha segnato un importante traguardo in riferimento all’accordo di pace del 2018 in Sud Sudan.

Tuttavia, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ha espresso forte preoccupazione per il ritorno alle ostilità e le violazioni del cessate il fuoco, e ha recentemente approvato il rinnovo dell’embargo di armi fino a Maggio 2021. La situazione dei diritti umani nel paese rimane preoccupante a causa del massiccio sfollamento di numerose comunità e di frequenti attacchi nei confronti di lavoratori umanitari e giornalisti all’interno dei confini.

Il 7 giugno 2020, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) in Sud Sudan ha ricordato l’importanza di sviluppare un piano legale e politico nazionale per l’assistenza e la protezione delle persone sfollate. Nel 2019, il paese ha firmato la Convenzione dell’Unione Africana per la Protezione e Assistenza delle Persone Internamente Sfollate in Africa, conosciuta come la Convenzione di Kampala. Ciò nonostante, manca ancora una legislazione governativa per la salvaguardia dei diritti delle IDPs, la quale promuoverebbe delle soluzioni durature per la pace e aiuterebbe a ricostruire un rapporto di fiducia nella popolazione. Oggi, secondo l'UNHCR, circa 1.7 milioni di IDPs sono abbandonati dal governo a far fronte alla crescente insicurezza legata alla diffusione del COVID-19 nel paese. Da febbraio, i corpi di pace armati delle Nazioni Unite che presidiano i campi per la protezione dei civili (PoCs) avevano incentivato i residenti ad andarsene per prevenire uno scoppio della pandemia del coronavirus. Ma le persone temono di tornare a casa per via dei conflitti ancora in atto e dell’ostilità che è cresciuta nei confronti dei residenti dei PoCs, accusati di avere il virus. In questo contesto di emergenza, c’è bisogno dell’immediata azione da parte del governo transitorio Sud-Sudanese per stabilire norme interne nel rispetto della Convenzione di Kampala.

 

Per saperne di più:

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/76880.pdf

https://www.thenewhumanitarian.org/analysis/2020/06/01/South-Sudan-coronavirus-UNMISS-conflict-peace

https://radiotamazuj.org/en/news/article/bishop-urges-humanitarian-assistance-for-idps-in-central-equatoria

https://news.un.org/en/story/2020/02/1057941

https://www.amnesty.org/en/latest/news/2020/04/south-sudan-evidence-of-violations-and-illicit-concealment-of-arms-must-spur-un-to-renew-arms-embargo/

https://www.aljazeera.com/news/2020/05/unsc-extends-south-sudan-arms-embargo-2021-200530063339453.html

 

Autore: Rossella Fadda

 

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