COVID-19 in Afghanistan: si teme una catastrofe umanitaria

All’aeroporto di Kabul, un addetto misura la temperatura ai viaggiatori in transito, 16 marzo 2020 All’aeroporto di Kabul, un addetto misura la temperatura ai viaggiatori in transito, 16 marzo 2020 Jim Huylebroek/The New York Times

02 Giugno 2020

Il sistema sanitario afgano è in grado di processare solo una minima parte dei tamponi ricevuti: il contagio da COVID-19 rischia di propagarsi inosservato

Secondo l’International Rescue Committee (IRC), nel solo mese di maggio, i casi confermati di COVID-19 sono cresciuti del 684%. Come riportato da Reuters, i numeri ufficiali rilasciati dalle autorità afgane sono relativamente bassi: 16.509 sono i casi confermati, 270 i decessi. Ad oggi, solo 40.950 tamponi sono stati analizzati, su una popolazione di 37 milioni di abitanti.

Come confermato dal Viceministro della Salute, Feda Mohammad Paikan, ogni giorno le autorità sanitarie sono in grado di analizzare tra i 1.300 e i 1.500 tamponi, sul totale dei 20.000 ricevuti. Tra i test analizzati, più del 30% risulta regolarmente positivo, suggerendo che i numeri reali del contagio vanno ben oltre i dati ufficiali. Come sottolineato da Vicki Aken, direttrice-paese di IRC, la pandemia sta peggiorando sensibilmente le condizioni di vita della popolazione afgana: aumenta la violenza su donne e bambini, la sicurezza alimentare di circa 11 milioni di persone è sempre più a rischio e le donne saranno quasi certamente le prime a soffrire delle rinnovate difficoltà economiche legate alla pandemia. Malgrado i negoziati di pace proseguano, gli attacchi a ospedali e obiettivi civili continuano a mietere vittime e contribuiscono a ridurre ulteriormente le capacità del sistema sanitario. Mentre i casi confermati di COVID-19 aumentano, dopo due mesi il governo ha deciso di riaprire le attività commerciali, invitando la popolazione ad osservare i protocolli di sicurezza.

Secondo un rapporto del governo del 2019, l'Afghanistan può contare su un totale di soli 172 ospedali e quattro medici ogni 10.000 persone. Come risulta dalle statistiche pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), solo il 38% della popolazione afghana ha la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone. Per prevenire una potenziale catastrofe umanitaria, IRC ha esortato la comunità internazionale ad intervenire per migliorare le capacità del sistema sanitario nazionale nella prevenzione e lotta al COVID-19, aumentando contestualmente i finanziamenti destinati alle organizzazioni operative sul campo.

 

Per saperne di più:

https://www.rescue.org/press-release/afghanistan-faces-humanitarian-disaster-covid-19-spreads-undetected-warns-irc

https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-afghanistan/afghan-testing-lapse-suggests-growing-and-hidden-coronavirus-crisis-idUSKBN2391VT

https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/332070/9789240005105-eng.pdf

 

Autore: Ester Zangrandi

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