COVID-19: i paesi vulnerabili tra quelli che hanno maggiore necessità

I bambini in una scuola imparano a lavarsi le mani accuratamente I bambini in una scuola imparano a lavarsi le mani accuratamente Mani Khaleghi/NRC

7 maggio 2020

Durante la pandemia il settore umanitario avrà bisogno fino a $7 miliardi per fermare la crisi

I paesi più fragili al mondo sono colpiti in modo sproporzionato da COVID-19, per questo necessitano di soluzioni più ampie e durature per affrontare gli effetti nel periodo immediatamente successivo. Gli anziani, le persone con disabilità, le donne e ragazze esigono ora particolare assistenza per affrontare la crisi. “Gli effetti della pandemia potrebbero portare a un aumento significativo dei conflitti, della fame e della povertà, nonché all’incombente carestia”, avverte il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite che chiede un’azione urgente. 

Già da ora l’impatto negativo del COVID-19 si avverte con la mancanza di redditi, la disoccupazione, l’aumento dei prezzi sugli alimenti, e con milioni di bambini che stanno perdendo la scuola, privati dei pasti nonché dei servizi di vaccinazioni di routine. Oltre a ciò, il monitoraggio della diffusione del virus, l’utilizzo dei test di laboratorio e la capacità di risposta dei sistemi sanitari sono particolarmente scarsi nei paesi in via di sviluppo, riferisce l’OMS. Un altro grave problema riguarda il fatto che questi paesi colpiti da conflitti e altre emergenze non possono fare affidamento sul proprio servizio sanitario, dal momento che le infrastrutture potrebbero risultare danneggiate o distrutte. 

Le vite di 71 milioni di rifugiati e sfollati interni (IDP) nel mondo sono particolarmente a rischio. 134 paesi che accolgono i rifugiati hanno già registrato casi di trasmissione di COVID-19. “Se mai avessimo bisogno di ricordare che viviamo in un mondo interconnesso, il nuovo Coronavirus ha confermato per tutti noi la validità di tale affermazione”, ha dichiarato Filippo Grandi, l’Alto Commissario dell’ONU per i Rifugiati.

Per gestire globalmente l’attuale necessità di interventi umanitari, ad aprile l’ONU ha lanciato un piano coordinato di risposta umanitaria globale per contrastare il COVID-19 (Covid-19 Global Humanitarian Response Plan), del valore di 6.7 miliardi di dollari, per garantire la sopravvivenza delle popolazioni colpite in 63 paesi a basso e medio reddito. “L’aiuto umanitario non è solo un imperativo morale; è una necessità pratica per combattere il virus”, ha ricordato il Segretario Generale dell’ONU António Guterres.

 

Per saperne di più:

https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-mideast-refugees/lockdowns-pile-job-losses-and-hunger-onto-syrian-refugees-plight-idUSKBN22M04X

https://www.unocha.org/sites/unocha/files/GHRP-COVID19_May_Update.pdf

https://www.unhcr.org/coronavirus-covid-19.html?gclid=Cj0KCQjwlN32BRCCARIsADZ-J4umRak8tg3gkJcQ-PQlayENlmQrKE-_4cqbmPUcu9X7Lh5e4-CPovcaAgJBEALw_wcB&gclsrc=aw.ds

https://news.un.org/en/story/2020/05/1063442

 

Autore: Theresa Bender-Säbelkampf; Traduzione: Simona Smacchi

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