Quando un paese viene colpito da un conflitto e dalla violenza, i civili sono esposti a sofferenze sia fisiche che psicologiche.
Questo è ciò che succede a Pulka, una città nigeriana situata nelle immediate vicinanze del fronte del conflitto tra i militari e i gruppi non statali. Di conseguenza, più di 40.000 persone nigeriane sono state sfollate dalle loro case attraverso lo stato del Borno. L’assenza di autorità civili consente ai militari di esercitare pieno controllo su Pulka e ciò porta instabilità nella quotidianità della popolazione.
Lo staff di Medici senza Frontiere (MSF) si prende cura dei pazienti che soffrono di deprezzamento della salute mentale, causato dalla costante instabilità e dalla mancanza di sicurezza. Tra i pazienti dei MSF, la violenza è la causa principale di disturbi legati alla salute mentale. Le persone sono costrette a sopportare gravi sintomi di depressione e ansia, come preoccupazione o paura eccessiva, sintomi di disturbo post-traumatico da stress e sintomi psichiatrici. Oltre agli adulti, l’instabilità mentale è spesso vissuta dai bambini, poichè hanno attraversato situazioni angoscianti come la perdita dei genitori e parenti. Mohammed Abba e la sua famiglia sono scappati dal loro villaggio dopo l’assalto di un gruppo armato. Lui si trova nel campo numero 4 di Pulka, la sua famiglia a Monguno. Quando si addormenta, sogna il momento in cui nove dei suoi parenti sono stati uccisi. A causa di questa esperienza traumatica, Abba ora soffre di problemi di salute mentale. Mariya Duniya trova che la vita sia senza senso dopo che quattro dei suoi nove figli sono stati uccisi. Senza di loro, Mariya è depressa e ansiosa per il futuro: “nessuno dei miei figli mi seppellirà quando morirò”.
MSF si impegna a portare sollievo ai suoi pazienti: “Stiamo affrontando le esigenze della salute mentale delle persone perchè generano alti livelli di sofferenza e, se trascurati, possono trasformarsi in seri problemi di salute mentale che possono essere trattati solo con farmaci psicotropi”, afferma Retsat Dazang, psicologo clinico e supervisore della squadra di supporto mentale e psico sociale di MSF a Pulka.Sfortunatamente non c’è una risposta umanitaria sufficiente: “c’è un bisogno urgente di rinforzare la risposta umanitaria a Pulka”, dichiara Stine Jense, coordinatore del progetto MSF, “abbiamo bisogno di altre organizzazioni per aiutare a soddisfare le esigenze di base delle persone, in particolare, in termini di riparo, acqua e protezione, compresa l’assistenza sanitaria mentale”.
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https://www.msf.org/more-mental-health-support-needed-people-pulka-nigeria
https://newsfortomorrow.com/index.php/2019/08/05/more-mental-health-support-needed-for-people-in-pulka-nigeria/
Author: Giulia Francescon