I quattro paesi che sorgono intorno al lago Ciad, Camerun, Niger, Nigeria e il Ciad hanno unito le loro forze per combattere l’estremismo Islamico. Le incursioni eseguite dall'organizzazione Boko Haram hanno portato nell’area insicurezza, distruzione, rapimenti e omicidi. Il Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, Amina J. Mohammed, ha descritto la situazione come una crisi umanitaria terribile e molto complessa.
Secondo una stima delle Nazioni Unite, più di 11 milioni di persone si troverebbero in grave necessità di assistenza. Negli ultimi anni, l'organizzazione terrorista basata al nord-est del Nigeria, si è fatta conoscere per i suoi attentati e, in particolare, per i rapimenti delle giovani studentesse.
Più di 4000 donne sarebbero state rapite e abusate sessualmente. Alcune di esse sono state costrette al matrimonio forzato oppure sono state coinvolte in attacchi suicidi. Amina Mohammed ha dichiarato che un approccio basato anche sulla parità dei sessi deve essere riconosciuto nella lotta contro il terrorismo. Ha affermato, inoltre, che incoraggiare la giustizia comunitaria potrebbe essere il primo passo verso un processo di riconciliazione e di costruzione della pace, è in fine impedire tale esazioni.
Inoltre, la popolazione già indebolita dal terrorismo deve affrontare cambiamenti climatici. Il lago Ciad si è visto ridurre 90% della sua dimensione originale creando grande difficoltà ad avere accesso all’acqua potabile e si intensificano le siccità a causa del clima molto più arido. La mancanza di risorse e di infrastrutture causate dal conflitto solleva nuove tensioni tra le varie comunità. Anche se progressi considerevoli sono stati raggiunti liberando le zone dell’islamismo estrema, un aiuto esterno è necessario per evitare nuovi conflitti.
Per saperne di piú, leggi:
https://news.un.org/en/story/2018/03/1005721
http://www.vita.it/it/story/2018/03/26/lago-ciad-viaggio-tra-i-profughi-di-boko-haram/204/