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Siria, la leadership sanitaria si destreggia tra conflitto e pandemia

Operatrici sanitarie eseguono un intervento chirurgico in Siria Operatrici sanitarie eseguono un intervento chirurgico in Siria © Photo by Syrian American Medical Society son DirectRelief

Questo articolo è una presentazione del rapporto di BMJ Global Health sulle sfide della leadership sanitaria dovute al conflitto e alla pandemia in Siria.

BMJ Global Health è una rivista gratuita e online che raccoglie contenuti di alta qualità sulla salute globale da parte di decisori politici, finanziatori, ricercatori e lavoratori. Secondo il rapporto, le sfide della leadership sanitaria nei Paesi colpiti dai conflitti armati e dalla pandemia di Covid-19 costituisce una problematica molto complessa a livello globale. Sebbene tale situazione sia ben conosciuta, necessita ancora della messa in atto di programmi efficaci e di contributi finanziari a supporto dei medici e degli operatori sanitari. 

Il rapporto pone l’attenzione sulla situazione della leadership sanitaria in Siria. La sanità è stata utilizzata come arma per contrastare i professionisti. Molti di questi infatti sono stati attaccati o forzatamente dislocati. In particolare, sono stati registrati circa 600 attacchi al settore sanitario e 900 operatori sono stati uccisi. Gli attacchi sono stati deliberati nonostante violino il Diritto Internazionale Umanitario (DIU). Di conseguenza, i professionisti del settore sanitario si interfacciano con una situazione preoccupante che si è aggravata a causa del Covid-19. La pandemia in Siria, infatti, ha stroncato le vite di dozzine di medici. Lo scopo di questo studio è quindi quello di far luce sulle minacce ai medici e agli operatori sanitari e alla leadership femminile in Siria, in particolare durante il conflitto armato. 

La morte e l’esodo di professionisti sanitari, in combinazione con il ritiro del Ministro della Sanità di Damasco, crea un enorme vuoto nella leadership del sistema sanitario. La mancanza di risorse, il mancato funzionamento degli ospedali nelle aree controllate dall’opposizione e l’aumento della violenza hanno messo a dura prova la classe dirigenziale sanitaria. Tuttavia, i professionisti e gli operatori si sono rimboccati le maniche e hanno reagito attraverso la dirigenza e la gestione di numerose strutture sanitarie e di organizzazioni umanitarie volte all’assistenza dei civili. Nonostante questo, a seguito di dieci anni di conflitto, il sistema della sanità si è inevitabilmente frammentato all’interno della regione. In tal senso, in Siria esistono diversi sistemi sanitari indipendenti tra loro, ognuno con la propria governance, struttura e strategia. Ad esempio, Gaziantep gestisce l’area nord-ovest della Siria dove si trova un polo sanitario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Pertanto, la Task Force Covid-19 per la Siria nord-occidentale del polo sanitario ha sostenuto la lotta alla pandemia insieme a un consorzio guidato dalla Direzione Sanitaria di Idlib, dalla Protezione Civile Siriana e da altre organizzazioni umanitarie siriane, che sono responsabili della risposta sul campo. Attraverso gli interventi necessari e il rispetto delle restrizioni, la governance della leadership è riuscita a definire gli obiettivi in risposta al Covid-19 in modo proficuo. Tuttavia, nonostante l'impegno della leadership sanitaria, il sistema medico in Siria è afflitto da problematiche profondamente radicate, tra cui la mancanza di trasparenza, il nepotismo, una mancata responsabilità e cattivi investimenti. Ne deriva quindi il fatto che il sistema sanitario si sia indebolito già prima dello scoppio del conflitto. 

Per quanto riguarda la leadership sanitaria femminile, la situazione risulta essere ancora più complessa a causa delle strutture sociali patriarcali tuttora esistenti. L’esperienza della dottoressa Amani Ballour, una pediatra che opera nella Siria sud-occidentale, rappresenta l’esempio emblematico della capacità di una donna leader nel superare le sfide ai pregiudizi di genere. Ballour ha riferito al documentario The Cave, che sebbene le donne siano costrette a lavorare “in condizioni senza precedenti e imprevedibili a causa dei bombardamenti e degli attacchi”, molti uomini continuano ad avere una concezione inferiore della donna anche quando si tratta di professioniste della sanità. In tal senso, il rapporto mette in luce come il modello del ruolo della donna e una leadership inclusiva siano fondamentali per lottare contro il Covid-19 e ridurre la disuguaglianza di genere tra conflitto e pandemia, sia a livello globale che locale. 

In conclusione, come spiega Munzer Khalil, già presidente della direzione sanitaria di Idlib, la Siria necessita di soluzioni a sostegno della leadership sanitaria. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso l'istituzione di programmi per la leadership medica volti a fornire agli operatori le competenze necessarie per dirigere il sistema sanitario siriano.



Fonti:

https://gh.bmj.com/content/bmjgh/6/5/e005697.full.pdf 

https://gh.bmj.com 

 

Autore: Valentina Di Carlantonio

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