Le terribili condizioni di vita dei bambini in Siria

Un bambino siriano in un campo profughi Un bambino siriano in un campo profughi © Photo by cloverphoto on iStock

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto dell'Osservatorio siriano per i diritti umani sugli effetti della guerra civile sui bambini

 Il 2021 segna il decimo anniversario di un conflitto che ha devastato la società siriana, sfollato più della metà della popolazione del paese e spinto il 90% della popolazione sotto la soglia di povertà, come annunciato dalle Nazioni Unite. Il SOHR ha definito i bambini come la categoria più colpita dal conflitto, essendo stati privati dei diritti fondamentali come l'assistenza sanitaria, l'istruzione e la protezione dalla violenza. Migliaia di bambini hanno perso la vita nel conflitto, vittime della violenza delle fazioni in guerra, mentre molti altri hanno assistito alla morte di parenti e amici o hanno perso le loro intere famiglie. Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio, dall'inizio della rivoluzione nel marzo 2011, fino al marzo 2021, 22.238 bambini sotto i 18 anni hanno perso la vita. La maggior parte delle vittime, 17.111, sono attribuibili alle azioni del regime siriano, il quale opera  attraverso interventi militari delle forze di terra, e attraverso la tortura nei centri di detenzione. Gli attacchi aerei russi sono stati responsabili del secondo maggior numero di morti infantili, pari a 2.098, seguiti dalle operazioni delle Forze Democratiche Siriane e dai gruppi jihadisti, con 1.230 uccisioni. Responsabili del restante numero di bambini uccisi sono le altre forze coinvolte nel conflitto, vale a dire la Coalizione internazionale, le forze armate, i jet da combattimento e Jandarma turchi, lo Stato Islamico e lo Stato di Israele. È interessante notare che, nonostante il conflitto sia stato dichiarato concluso, il record di gravi violazioni contro i bambini è stato registrato nel 2020, che ha visto una recrudescenza di uccisioni, deformazioni e reclutamento di bambini.

Nel rapporto, l'Osservatorio ha espresso grande preoccupazione per il futuro della giovane generazione siriana, traumatizzata e privata di un'istruzione decorosa. Il diritto all'istruzione è stato infatti fortemente compromesso dal conflitto, in quanto le strutture educative sono state prese di mira dagli attacchi aerei, danneggiate o trasformate in quartier generali delle parti in conflitto, causando l'abbandono della scuola da parte dei bambini o la necessità di studiare in classi sovraffollate e insicure, prive di servizi di base come elettricità e sistemi fognari. Secondo le Nazioni Unite, quasi 700 strutture educative sono state attaccate, di cui 52 nel 2020, a conferma del recente incremento della violenza. L'Osservatorio ha anche espresso grande preoccupazione per i danni psicologici che i bambini dovranno affrontare in futuro, essendo stati isolati dal mondo per dieci anni, esposti alla violenza e, quindi, in  grave rischio di sviluppare comportamenti aggressivi, isolazionismo e anomalie comportamentali. I pericoli che i bambini affrontano non diminuiscono nei campi profughi, che non hanno la capacità di ospitare coloro che sono rimasti senza dimora o di fornire adeguati servizi sanitari ed educativi. Alcuni bambini sono addirittura nati all'interno dei campi, facendo parte della "Generazione dei campi", senza istruzione e talvolta senza identità.

In conclusione, l'Osservatorio ha condannato l’inefficacia e le prese di posizione degli attori internazionali e umanitari che hanno trascurato la gravità della situazione, abbandonando milioni di bambini all'incertezza, alla violenza, all'emarginazione e alla paura. Pertanto, l'Osservatorio ha esortato la comunità internazionale ad aumentare il proprio impegno umanitario, non abbandonando le responsabilità verso le vittime della guerra, ma incrementando gli sforzi al fine di salvare un'intera generazione.

 

 

Per saperne di più:

https://www.syriahr.com/en/207764/

 

 

Author: Carla Leonetti; Editor: Francesca Mencuccini

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