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Un decennio di sfollamenti in Medio Oriente e Nord Africa

Un gruppo di bambini rifugiati che si abbracciano in un campo profughi Credits: Un gruppo di bambini rifugiati che si abbracciano in un campo profughi Credits: © Photo by Cloverphoto on iStock

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto dell'Internal Displacement Monitoring Centre sugli sfollamenti in Medio Oriente e Nord Africa.

L'Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC) ha sede a Ginevra, in Svizzera, ed è una delle principali fonti di dati e analisi sugli spostamenti interni di persone. Questo organismo è stato fondato nel 1998 come parte del Norwegian Refugee Council (NRC), istituto umanitario indipendente che aiuta e difende gli sfollati. Lo scopo principale del Centro IDCM è quello di fornire dati accurati, analisi sullo sfollamento interno con l'obiettivo di ridurre il fenomeno in futuro e migliorare le condizioni degli sfollati interni in tutto il mondo. La ricerca condotta dall'organizzazione mira a fornire informazioni sulle politiche e sulle decisioni operative adottate riguardanti gli sfollati interni in tutto il mondo. Questo rapporto è stato scritto da Vicente Anzellini, Juliette Benet, Ivana Hajžmanová e Clémence Leduc con il contributo di molti altri.

Nel 2010, una serie di proteste antigovernative e insurrezioni contro la corruzione, la disoccupazione, la repressione della polizia e la disuguaglianza ha avuto luogo in tutto il Medio Oriente e il Nord Africa (MENA), ed è stata soprannominata la Primavera Araba. Questa primavera ha innescato un cambiamento considerevole nei modelli di conflitto e di sfollamento nella regione MENA, con un marcato aumento degli sfollamenti interni a partire dal 2010. A distanza di un decennio, molte di queste nazioni si trovano ad affrontare disordini di vario tipo, e alcuni sono stati afflitti da anni di conflitto che hanno "guidato una crisi umanitaria connotata da un elevato flusso di sfollati interni e rifugiati". Inoltre, la regione MENA è soggetta a disastri naturali come inondazioni, tempeste e inverni rigidi, che "costringono continuamente le persone a sfollamenti secondari, aggravando le loro vulnerabilità e costringendole alla povertà". Molti di questi Stati non sono adeguatamente attrezzati ad affrontare e rispondere a questi incidenti, poiché i prolungati periodi di violenza hanno arrecato danni alle loro infrastrutture.

Nonostante ogni Stato debba affrontare un insieme di circostanze distinte che spiegano i suoi tassi di sfollamento, ci sono alcuni fattori cruciali che hanno collettivamente provocato la fuga delle persone. In particolare, gli interventi stranieri, le guerre urbane, le affiliazioni etniche, tribali e religiose, e l'estremismo sono le principali cause di sfollamento nella regione MENA. Secondo il rapporto, circa 12,4 milioni di persone "hanno vissuto uno sfollamento interno a causa di conflitti e violenze in tutta la regione alla fine del 2019, il che la rende la seconda regione più colpita a livello globale dopo l'Africa sub-sahariana." Ad oggi, gli sfollati interni della MENA rappresentano circa il 30% del totale mondiale, la maggior parte dei quali risiede in Siria, Iraq, Yemen e Libia.  La Siria conta il più alto numero di sfollati interni al mondo, per un totale di circa 6,5 milioni di persone. L'Iraq ha registrato un calo costante di sfollati interni negli ultimi anni, passando da 3,3 milioni nel 2015 a 1,6 milioni nel 2019. Sono diminuiti in modo significativo anche i nuovi sfollamenti in Iraq, da 1,4 milioni nel 2017 a 104.000 nel 2019. Questo miglioramento delle tendenze di spostamento in Iraq è il risultato del declino dei conflitti. In contrasto, lo Yemen ha assistito a un numero record di sfollati interni nel 2019, con 3,6 milioni di individui sfollati, che equivale a quasi il 12% della popolazione del Paese. La Libia ha registrato un numero variabile di sfollati tra il 2010 e il 2019, a causa della violenza esercitata da diversi fattori e di due processi di pace delle Nazioni Unite che non hanno avuto successo.

Al fine di invertire le tendenze allo spostamento nella regione, il Centro IDMC ha suggerito una soluzione che consiste nel comprendere più approfonditamente lo sfollamento. Gli autori sottolineano l'importanza di analizzare l'impatto sociale ed economico dello sfollamento e la durata dello stesso, dal momento che molti sfollati sfuggono più volte nel corso della loro vita. Inoltre, nel caso della regione MENA, sia i conflitti che i disastri naturali contribuiscono allo spostamento di persone, ed esistono prove sostanziali del fatto che sono interconnessi. Al fine di risolvere efficacemente questi problemi, gli Stati e le istituzioni dovrebbero adottare strategie congiunte per combattere i problemi ambientali e i conflitti armati, piuttosto che affrontarli separatamente. In conclusione, ogni Stato che ospita una popolazione sfollata deve assumersi l'impegno politico di affrontare la questione e di eliminare il rischio di conflitti e disastri attuando politiche che affrontino questi problemi congiunti nella loro totalità.

 

Per saperne di più:

www.internal-displacement.org/sites/default/files/publications/documents/IDMC_MenaReport_final.pdf

 

Autore: Sitara Sandhu; Editor: Gabriella Pavlakis; Traduzione: Debora Salvo

 

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