Quadro generale sull’azione contro le mine in Iraq

Cartello giallo indicante pericolo di mine Cartello giallo indicante pericolo di mine © Photo by Robert Bye on Unsplash

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto "Iraq Mine Action" del servizio informativo indipendente ACAPS. 

A seguito della la guerra con l'Iran del 1980-88, della guerra del Golfo del 1991 e dell'invasione del 2003 con a capo gli Stati Uniti, l'Iraq è diventato uno dei paesi più contaminati da residuati bellici esplosivi (ERW), mine e campi minati. ACAPS, un'associazione indipendente specializzata nell'analisi dei bisogni umanitari, fornisce nel report una panoramica delle operazioni contro le mine in Iraq concentrandosi su quattro obiettivi: pericoli esplosivi, attività di educazione al rischio, assistenza alle vittime e riabilitazione e ricostruzione delle infrastrutture. 

Prima di tutto, il rapporto analizza il livello di contaminazione in Iraq, che è il quarto paese più contaminato in termini di  munizioni a grappolo e il primo al mondo in termini di estensione delle aree minate. Tuttavia, è necessario fare una distinzione tra due tipologie di contaminazione: quella ereditata e quella nuova. La contaminazione ereditata si trova nel sud, in particolare nel distretto di Bassora al confine con l'Iran e il Kuwait dove il 66% degli ERW totali è registrato , e risale alla guerra tra Iraq e Iran del 1980-88 e alla prima guerra del Golfo. Mentre la nuova contaminazione, che risulta dai conflitti interni e dall'occupazione dello Stato Islamico (IS) nel 2014-2017, si trova per lo più nei governatorati dell'Iraq settentrionale e occidentale. Mentre la contaminazione ereditata è caratterizzata dalla presenza di mine terrestri in aree remote, la nuova contaminazione si trova tipicamente in aree urbane densamente popolate, dove le infrastrutture essenziali sono state rese inagibili a causa delle trappole esplosive piazzate dallo Stato Islamico. Secondo i dati di iMMAP, nel 2020 all’interno dei governatorati sotto controllo federale ci sono almeno 3 miliardi di m² di terreno contaminato, ma è difficile determinare la reale estensione poiché mancano fonti nazionali affidabili.

L'azione contro le mine in Iraq ha due autorità principali: il Directorate of Mine Action che è l'autorità dell'Iraq federale, mentre la Kurdistan Mine Action Agency Irachena è l'autorità per la Regione del Kurdistan Iracheno (KRI). Inoltre, lo United Nations Mine Action Service (UNMAS) coordina gli attori internazionali e nazionali in materia di mine e fornisce formazione e assistenza tecnica. Per quanto riguarda le compagnie di sminamento ci sono sia associazioni umanitarie che compagnie private: le prime mirano alla liberazione dei terreni mentre le seconde hanno interessi commerciali legati al petrolio e cercano di mettere in sicurezza le loro installazioni. Tuttavia, l'azione di sminamento è caratterizzata da impedimenti amministrativi che si traducono in restrizioni per le organizzazioni umanitarie. Anche le restrizioni legate al Covid-19 hanno avuto un impatto sull'accesso di diverse Organizzazioni Non Governative (ONG) che hanno sospeso i loro progetti come i programmi di educazione al rischio mine. Ulteriori restrizioni che hanno ostacolato l'accesso all'azione contro le mine sono: i rischi legati alla sicurezza, soprattutto nei territori contesi dove attori non statali, in particolare l'IS, mantengono la loro presenza; il contesto politico legato alle dispute tra il governo federale iracheno e il KRG; e i lunghi processi amministrativi che ostacolano i lavori delle ONG, oltre alla difficoltà di importare strumenti tecnici.

Secondo il rapporto, da gennaio 2014 a giugno 2020 in Iraq, ci sono stati circa 70.000 incidenti legati a esplosivi. Attualmente 8,5 milioni di persone in Iraq sono vulnerabili al rischio di mine e ordigni esplosivi improvvisati. Gli sfollati interni (IDP), i rimpatriati e i bambini sono i gruppi più a rischio di incidenti dovuti a ordigni esplosivi. Inoltre, l'assistenza alle vittime (VA) è un aspetto fondamentale dell'azione contro le mine, e comprende iniziative per aiutare le vittime e i sopravvissuti agli incidenti a superare il trauma e a rafforzare i loro diritti. I servizi di VA comprendono l'assistenza medica, il cui accesso è spesso inadeguato; la riabilitazione fisica, che è fornita da un numero limitato di centri; il sostegno psicologico, che è spesso inaccessibile poiché costoso; e l'inclusione sociale ed economica delle persone con disabilità, che rimangono le più vulnerabili. 

Di conseguenza, l'azione contro le mine è fondamentale per garantire il rientro sicuro di molti sfollati interni, dato che l’ostacolo principale al ritorno nelle loro aree di origine sono i rischi legati alle esplosioni. Infatti, la contaminazione impedisce l'accesso alle infrastrutture agricole che sono un'importante fonte di occupazione. Inoltre, secondo il rapporto, il tasso di disoccupazione iracheno del 2020 è salito al 13% e la crescita del PIL dovrebbe contrarsi del 9,7% nel 2020. Di conseguenza, le limitate opportunità economiche costringono i residenti delle aree contaminate ad adottare comportamenti rischiosi per avere un reddito. 

 

Per saperne di più: 

https://www.acaps.org/sites/acaps/files/products/files/20210122_acaps_briefing_note_iraq_mine_action.pdf

https://immap.org/story/immap-supports-the-iraqi-authorities-meet-their-international-mine-ban-convention-obligations/

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/FAO_Assessment1.pdf

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/iraq_hno_2020.pdf

 

Autore: Eleonora Gonnelli; Editore: Benedetta Spizzichino

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