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Emergenze umanitarie nel 2021: dove rivolgere lo sguardo?

Campo profughi siriano vicino ad Atene Campo profughi siriano vicino ad Atene © Photo byJulie Ricard on Unsplash

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto dell’International Rescue Committee “Watchlist 2021”

 Con l'inizio di un nuovo anno, l’International Rescue Committee (IRC) pubblica il suo rapporto Emergency Watchlist, inteso come strumento di pianificazione umanitaria per individuare i 20 Paesi che presentano il maggior rischio di deterioramento di crisi umanitaria nel 2021. L'obiettivo principale è quello di ottimizzare gli sforzi di preparazione in caso di crisi crescenti e gestire meglio la pianificazione. Inoltre, un obiettivo secondario è quello di aumentare la consapevolezza e attirare l'attenzione del pubblico sulle attuali o future emergenze umanitarie, evidenziandone la portata. Per stilare il suo elenco, l'IRC ha sviluppato quattro diverse misure con l’obiettivo di stabilire il punteggio e la posizione di ogni paese, che sono: minaccia umana, minaccia naturale, pressione esistente sulla popolazione e vincoli sulle risposte del paese. 

“Emergenze umanitarie senza precedenti” è il modo in cui il rapporto definisce il panorama internazionale all'alba del 2021, mentre i bisogni umanitari globali e gli spostamenti raggiungono livelli record. Secondo l'IRC, 235,4 milioni di persone hanno attualmente bisogno di assistenza umanitaria a livello globale. Questo dato è una conseguenza di diversi fattori che sono confluiti nell'ultimo anno: crisi persistenti e protratte (ad esempio, nella Repubblica Democratica del Congo o in Afghanistan), che stanno provocando i maggiori aumenti dei bisogni oltre a quelli richiesti da altri conflitti; il cambiamento climatico, che ha accentuato la vulnerabilità ad alcune malattie o conflitti per risorse naturali limitate; e, infine, l'impatto della pandemia, che sta incrementando il rischio di insicurezza alimentare in tutto il mondo. Fondamentale è anche considerare le dimensioni di genere nell'analizzare questi dati, poiché le donne e le bambine dei 20 Paesi citati sono sproporzionatamente colpite dalla crisi, in quanto devono affrontare ulteriori barriere sistemiche nell'accesso all'assistenza umanitaria, al lavoro e all'istruzione, oltre ad essere le più vulnerabili alla violenza e all'insicurezza alimentare.

Dove dobbiamo volgere lo sguardo nel 2021 per capire e affrontare le crisi umanitarie più urgenti del mondo? Secondo il rapporto dell'IRC, l'emergenza umanitaria più critica si registra nello Yemen, dove il persistere del conflitto armato e il calo dei finanziamenti umanitari dovuto al COVID-19 contribuiscono gravemente all'aumento dell'insicurezza alimentare. Dopo lo Yemen, l'Afghanistan è al secondo posto nella Watchlist. Le cifre mostrano che il numero di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria per il 2021 è quasi raddoppiato rispetto all'inizio del 2020 a causa del binomio letale violenza-pandemia. Anche le catastrofi naturali rappresentano un rischio addizionale, con l'aumento di episodi climatici estremi seguiti da sfollamenti della popolazione. Il terzo Paese della lista è la Siria, dove il 2021 segna un decennio di conflitto, che ha lasciato molti civili non protetti, abbandonati e con gravi difficoltà ad accedere agli aiuti umanitari. A questo si aggiunge la crisi economica che sta rendendo sempre più critica la situazione. 
Altri Paesi della lista, dalla posizione 4 alla 10, sono Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Burkina Faso, Sud Sudan, Nigeria, Venezuela e Mozambico. Dopo questi, la seconda metà della lista comprende Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Colombia, Libano, Mali, Niger, Palestina, Somalia e Sudan.

Sebbene il cambiamento climatico e la pandemia siano minacce cruciali, il conflitto rimane la causa principale del bisogno di aiuto umanitario a livello globale, come illustra il rapporto. Per agire di fronte a lo scenario descritto, l'IRC fa appello a seguire queste raccomandazioni: volgere particolare attenzione a coloro che rischiano di essere lasciati indietro, come gli sfollati, le donne, i bambini, le persone con disabilità e altri gruppi che sono emarginati, garantendo che siano inclusi nella risposta umanitaria; promuovere la diplomazia per sostenere l'azione umanitaria e proteggere l'accesso agli aiuti umanitari, assicurando che questi siano basati sulle necessità reali piuttosto che su chi controlla i territori; favorire un sistema multilaterale, coordinato e armonizzato che miri ad affrontare in modo efficiente la triplice minaccia del conflitto, del clima e del COVID-19; e infine, rompere il ciclo dell'impunità per i danni civili ripristinando la responsabilità per le violazioni del diritto internazionale umanitario.

 

Per saperne di più:

reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/2021emergencywatchlistirc.pdf

 

Autore: Laura Manzi; Editor: Andrew Goodell

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