Le lacune nel diritto internazionale sulle armi incendiarie

Il Trattato sulla Convenzione sulle armi chimiche (CWC) Il Trattato sulla Convenzione sulle armi chimiche (CWC) © Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW)

Questo articolo è la presentazione di un rapporto di Human Rights Watch sul costo umano delle armi incendiarie e sulle lacune del diritto internazionale

Un recente rapporto pubblicato da Human Rights Watch (HRW) e dall'International Human Rights Clinic (IHRC) della Harvard Law School illustra l'orribile costo umano delle armi incendiarie, invitando i governi a revisionare i trattati internazionali che ne disciplinano l’uso. Documentando i racconti strazianti di alcune delle vittime di attacchi recenti in Siria, Gaza e Afghanistan, il rapporto descrive l'ampio uso di armi incendiarie, incluso il fosforo bianco, sottolineando gli effetti immediati e a lungo termine di queste armi sulle popolazioni civili, e identificando i fallimenti del diritto internazionale come strumento umanitario.

Durante l’ultimo decennio, le armi incendiarie, compreso il fosforo bianco, sono state ampiamente utilizzate dalle parti nei recenti conflitti in Afghanistan, Gaza, Siria e altrove. Il fosforo bianco (white phosphorous – WP) – noto come "Whisky Pete" o "Willy Pete" sin dal suo uso in Vietnam – è un agente chimico tossico che si incendia a contatto con l'ossigeno. Il suo fuoco è difficile da estinguere e, a contatto con la pelle, può sciogliere la carne fino all'osso, provocando gravissime ustioni, seri danni agli organi interni e, in molti casi, la morte.

A causa della natura incendiaria del fosforo bianco, bombe di mortaio, proiettili, razzi e granate contenenti questa sostanza chimica rientrano nell'ambito del Protocollo III alla Convenzione su certe armi convenzionali (Certain Conventional Weapons – CCW), adottata nel 1980 e unico strumento giuridico che regola l'uso di armi incendiarie. Ma l'efficacia del protocollo come strumento umanitario è limitata. Il Protocollo CCW III definisce le armi incendiarie come: "qualsiasi arma o munizione progettata principalmente per incendiare oggetti o per causare ustioni a persone attraverso l'azione di fiamme, calore o una combinazione di questi, prodotta da una reazione chimica di una sostanza consegnata sul bersaglio." Secondo questa definizione, qualsiasi munizione contenente fosforo bianco e principalmente progettata per dare fuoco a oggetti o per provocare ustioni è coperta dalle disposizioni del protocollo. È vietata, quindi, la consegna aerea, nella condotta delle ostilità, di armi incendiarie contenenti fosforo bianco all'interno di una concentrazione di civili. Tuttavia, questa definizione presenta due principali lacune. Tuttavia, il criterio basato sulla progettazione esclude dalla definizione di arma incendiaria, e, quindi, dall'ambito del protocollo, alcune munizioni multiuso con effetti incendiari secondari. Il fosforo bianco viene spesso utilizzato sui campi di battaglia per creare cortine fumogene, generare illuminazione e contrassegnare bersagli e, come tale, non rientra nella definizione, nonostante i suoi effetti devastanti e spesso fatali per i civili coinvolti nel fuoco incrociato. La seconda lacuna riguarda le modalità di impiego delle armi incendiarie. Il protocollo ha, in effetti, restrizioni più deboli per le armi incendiarie lanciate da terra rispetto alle versioni lanciate dall'aria, anche se il danno causato è lo stesso.

Il fosforo bianco è noto anche per la gravità delle lesioni che provoca e quasi tutti i paesi firmatari della Convenzione sulle armi convenzionali hanno espresso la loro preoccupazione e il loro supporto per la revisione e il rafforzamento del Protocollo III CCW, reiterando il loro supporto per la ripresa dei negoziati a livello internazionale. Questo crescente sentimento a favore della revisione del Protocollo III ha portato alla sua inclusione nell'agenda della Riunione degli Stati membri della CCW nel 2017. Tuttavia, poiché le riunioni annuali della CCW operano per consenso, un piccolo numero di stati, in particolare Russia e Stati Uniti, ha bloccato i progressi e l'argomento è stato infine abbandonato, e cancellato dalle agende del 2019 e del 2020.

La prossima conferenza di revisione della CCW si svolgerà alla fine del 2021. Fornisce un'opportunità cruciale, ha concluso HRW, per valutare l'adeguatezza del Protocollo III come strumento umanitario, nel tentativo di avviare un processo per colmare le lacune del protocollo. Attraverso il loro rapporto congiunto, HRW e IHRC esortano i governi a portare avanti le necessarie basi sulle armi incendiarie ora, in vista di intraprendere azioni concrete alla Conferenza di revisione del CCW del 2021. Ma affinché qualsiasi discussione possa avere luogo, gli Stati membri dovranno prima concordare nella loro prossima riunione di includere il Protocollo III nell'agenda della Conferenza di revisione – argomento ancora in sospeso tra gli Stati membri.

 

Per saperne di più:

https://www.hrw.org/report/2020/11/09/they-burn-through-everything/human-cost-incendiary-weapons-and-limits

 

Autore: Giulia Ferrara

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