Una vita di sfide per le persone sfollate con disabilità nella Ucraina dell’Est dall’inizio del conflitto

Sasha, uno degli sfollati interni con disabilità residente nella struttura di Sviati Hory, Sviatohirsk, Ucraina Sasha, uno degli sfollati interni con disabilità residente nella struttura di Sviati Hory, Sviatohirsk, Ucraina © Yulia Gorbunova - Human Rights Watch

Il seguente rapporto di Human Rights Watch denuncia gli effetti negativi dei conflitti sulle persone sfollate con disabilità nell’Ucraina dell’Est 

Il 16 Marzo 2020, Human Rights Watch (HRW) ha pubblicato un rapporto per denunciare le conseguenze che i conflitti hanno sulle persone sfollate con disabilità in Ucraina dell’Est. Per “sfollati interni” (IDPs) – secondo i Principi Guida degli Sfollati Interni delle Nazioni Unite – si intende “persone o gruppi di persone che sono state forzate o obbligate a fuggire o lasciare le loro case o residenze in seguito a o al fine di evitare gli effetti di conflitti armati, situazioni di violenza generale, violazioni dei diritti umani, disastri naturali o artificiali, che non hanno attraversato una frontiera riconosciuta a livello internazionale”. A causa del loro sfollamento forzato, gli IDPs sono vulnerabili a deprivazioni, ulteriori sfollamenti o altri rischi per la loro protezione, tra cui mancato accesso a servizi fondamentali, separazioni familiari, violenza sessuale o di genere, traffico, discriminazione o molesti il cui impatto è particolarmente ingente su certe categorie vulnerabili, incluse le persone con disabilità. Questa rispecchia precisamente la situazione preoccupante che sta affliggendo l’Est-Ucraina dall’inizio del conflitto.  

Dal 2014, una guerra tra forze governative e gruppi armati supportati dalla Russia ha infatti interessato l’Ucraina dell’est, si è diffusa nelle regioni del Donetsk and Luhansk ed ha obbligato circa 1.5 milioni di persone a fuggire nelle città vicine o nelle più lontane zone del centro, sud e ovest del paese. Per rispondere a tale crescente sfollamento interno, le autorità locali delle zone interessate dalle ostilità hanno utilizzato strutture preesistenti, tra cui chiese, alberghi e centri ricreativi per ospitare le persone sfollate a causa del conflitto. Queste strutture - inizialmente concepite come soluzioni temporanee, sono strutturalmente inadeguate a rispondere ai bisogni fondamentali degli IDPs, specialmente di quelli con disabilità, che, essendo più vulnerabili, si trovano ad affrontare delle sfide ancor più difficili. Infatti, sebbene la loro vita non sia in immediato pericolo per la guerra, il resoconto dei bisogni umanitari in Ucraina dell’Est prodotto dall’ UN Aid Agency sostiene che 1.1 milioni di persone anziane e 416,000 persone con disabilità siano tra i cinque gruppi che fanno maggiormente fronte all’onere e dei conflitti, enfatizzando i duri ostacoli che si ritrovano ad affrontare nell’accedere a servizi fondamentali, strutture, assistenza sanitaria sin dall’inizio della guerra. Infatti, dal 2014 in poi, persone anziane e con disabilità hanno incontrato diversi rischi durante l’evacuazione e non hanno potuto avere una voce in capitolo sul loro trasferimento, che sebbene la responsabilità di proteggere gli sfollati interni ricada sulle autorità nazionali, sono state portate avanti esclusivamente da ONG e organizzazioni della società civile. Inoltre, anche all’interno delle strutture ospitanti, non hanno adeguato accesso a strutture igieniche, acqua, riscaldamento, ascensori funzionanti e passaggi accessibili che rendono impossibile per loro muoversi autonomamente, nonché difficile per loro vivere in idonee condizioni di vita. In aggiunta a tali sfide fisiche, si ritrovano spesso a sperimentare problemi di stress, trauma dovuti all’evacuazione e alla rimozione forzata dai loro network di persone che li ha portati a sperimentare anche solitudine e isolamento. Infine, l’accesso a servizi di base è una vera sfida. Infatti, non solo non possono accedere facilmente a cure mediche in quanto gli ospedali sono localizzati a chilometri di distanza senza un trasporto accessibile, ma una carenza di specialisti e di assistenza sanitaria di qualità, la difficoltà nel procurarsi medicinali e i lunghi tempi di attese in casi di emergenze mediche. Inoltre, i trasporti pubblici non sono accessibili ad utenti con sedia a rotelle e altri tipi di mezzi alternativi sono troppo costosi, impedendo loro quindi di portare avanti autonomamente anche semplici spostamenti. Infine, i bambini con disabilità non possono fisicamente accedere alle scuole locali e possono prendere parte all’istruzione soltanto ricevendo gli insegnanti nelle strutture ospitanti. 

Questi problemi riguardano più di 200 centri nel paese che offrono assistenza e riparo a persone sfollate. Per tanto, HRW ha esortato il governo ucraino ad assumersi le responsabilità che secondo il diritto internazionale gli impongono di provvedere alla protezione e assistenza umanitaria degli IDPs, che, essendo nel loro territorio, hanno gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino del paese. Inoltre, HRW ha incitato il governo a rispettare gli obblighi sanciti dalla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità di garantire loro un equo, giusto ed inclusivo accesso a trasporti, assistenza sanitaria e all’ambiente fisico più in generale. Il primo passo consigliato prevedrebbe dunque di consultare le persone interessate per poi garantire loro diritti e servizi fondamentali. Solo in questo mondo la vita rispettabile che conducevano prima del conflitto non sarà solo un distante ricordo in confronto alle difficoltà che si ritrovano ad affrontare ogni singolo giorno dall’inizio del conflitto.



Per saperne più, leggi:

https://www.hrw.org/news/2020/03/16/we-live-we-are-homeless

https://emergency.unhcr.org/entry/44826/idp-definition

https://www.internal-displacement.org/sites/default/files/publications/documents/199808-training-OCHA-guiding-principles-Eng2.pdf

https://www.humanitarianresponse.info/sites/www.humanitarianresponse.info/files/documents/files/ukriane_2020_hno_at_a_glance-en.pdf

https://www.un.org/development/desa/disabilities/convention-on-the-rights-of-persons-with-disabilities.html

 

Autore: Camilla Lavino; Editor: Aleksandra Krol

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