Il 23 febbraio 2021, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha tenuto una discussione in collaborazione con Svizzera, Germania e Niger sulle ripercussioni che i conflitti armati, in combinazione con rischi climatici e degrado ambientale, hanno sulle popolazioni civili. La discussione è stata condotta da Laetitia Courtois, Osservatore Permanente presso le Nazioni Unite & Capo Delegazione per il CICR a New York.
Molti dei paesi in cui il ICRC conduce operazioni umanitarie vivono conflitti armati da decenni. Negli ultimi anni, l'organizzazione ha identificato nel cambiamento climatico e ambientale una ragione significativa di necessità. Le popolazioni civili interessate da conflitti sono "colpite in maniera sproporzionata da rischi legati al clima e degrado ambientale, ma non hanno sostegno che le aiuti ad adattarsi." Ciò è attribuito a istituzioni e infrastrutture di bassa qualità o alla loro totale mancanza in alcuni di questi paesi.
I confitti armati provocano danni sull’ambiente simili a quelli inflitti direttamente sulla popolazione. Gli attacchi possono comportare la contaminazione di suolo, acqua e terra, o possono diffondere sostanze inquinanti nell'atmosfera. “Il degrado ambientale minaccia la salute e la sopravvivenza di popolazioni colpite da conflitti e può causare esodi di massa, che a loro volta influiscono sull'ambiente,” ha affermato Courtois. Ad esempio, l'aumento della violenza e degli sfollamenti è stato amplificato dalla scarsità di risorse nel Sahel e nel bacino del lago Chad. I mezzi di sostentamento sono stati interrotti da "precipitazioni irregolari, tra cui siccità imprevedibile e inondazioni dagli effetti dannosi.” Le istituzioni governative e i meccanismi tradizionali di risoluzione dei conflitti non sono riusciti a migliorare la situazione.
La discussione si è conclusa affermando che una maggiore considerazione del diritto umanitario internazionale (IHL) può proteggere l'ambiente e ridurre al minimo i danni per cui sono vulnerabili le comunità colpite da conflitti. Inoltre, il degrado ambientale come conseguenza di conflitti armati può essere prevenuto se gli stati mantengono e/o incrementano la conformità al diritto internazionale umanitario.
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