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SPECIALE COVID-19: Repubblica Democratica del Congo,Venezuela

Operatori sanitari mentre indossano i DPI in Burnia, DRC Operatori sanitari mentre indossano i DPI in Burnia, DRC © Pablo Garrigos

In Focus by Silvia Luminati; Editor: Aleksandra Krol

1. Repubblica Democratica del Congo

 La Repubblica Democratica del Congo ha da poco terminato di affrontare l'epidemia di ebola e per questo il COVID-19 sta creando un'ulteriore pressione sul sistema sanitario pubblico. Ma la situazione umanitaria nella DRC si sta progressivamente deteriorando anche a causa delle attività dei gruppi armati -compresi gli attacchi ai centri sanitari- e dei violenti conflitti inter-etnici che proseguono nonostante l'emergenza sanitaria. In un contesto del genere, l'epidemia minaccia gli strati più vulnerabili della popolazione come i 5 milioni di sfollati interni che non hanno protezione né accesso sicuro all'acqua e, come avverte l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF), costituisce un serio pericolo anche per quei 9 milioni di bambini che già necessitano di assistenza umanitaria e medica. Per questo l'UNICEF ha esortato il governo a dare priorità al rafforzamento del sistema sanitario poiché "i centri medici sono mal attrezzati e sotto finanziati […] e circa la metà delle strutture necessitano di acqua e di servizi igienico-sanitari”.

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2020/03/1060692

https://www.unicef.org/press-releases/unicef-supports-government-democratic-republic-congo-continuing-immunization-north

https://reliefweb.int/report/democratic-republic-congo/democratic-republic-congo-coronavirus-covid-19-situation-report-5

https://www.unicef.org/press-releases/children-democratic-republic-congo-risk-killer-measles-cholera-epidemics

 

2. Venezuela

La diffusione del COVID-19 in Venezuela rischia di acuire la preesistente crisi umanitaria ed economica che ha già costretto 5 milioni di venezuelani a spostarsi nei paesi vicini. Secondo l'International Rescue Committee (IRC), il sistema sanitario pubblico è sotto pressione visto che quasi il 90% degli ospedali non dispone di medicine e forniture e che ci sono solo 84 unità di terapia intensiva per una popolazione di 32 milioni di persone. Inoltre, la limitata capacità dei laboratori di eseguire i test non permette di avere un numero effettivo di casi COVID-19. Per questo, la decisione presa dal governo di chiudere tutti i confini del Venezuela in risposta al virus potrebbe indurre milioni di venezuelani a prendere "pericolose rotte illegali per dirigersi fuori dal paese [...] spesso controllate da gruppi armati". Per far fronte alla crisi sanitaria in Venezuela, l'Organizzazione mondiale della sanità insieme all'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia stanno inviando forniture ai centri sanitari.

 

Per saperne di più:

https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-venezuela-breaking/breakingviews-guest-view-venezuela-is-least-equipped-for-virus-idUSKCN21X1SS 

https://www.usip.org/publications/2020/04/venezuela-could-coronavirus-threat-be-opportunity 

https://www.rescue.org/press-release/new-irc-report-exposes-double-emergency-covid-19-humanitarian-crises-reveals-grave

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