L'uguaglianza di genere nelle situazioni di post-crisi

L'Osservatorio sta attualmente sostenendo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) per ribadire l'importanza di ricorrere ad un approccio basato sul genere nella gestione delle fasi di post-crisi.

Il video realizzato all’inizio del 2017 fa parte di una più ampia collaborazione con UNDP che darà voce a sette persone provenienti da diversi angoli del pianeta che forniranno la loro testimonianza su una delle sette priorità:

1- Mettere fine e prevenire le violenze di genere, garantendo la sicurezza delle donne nel corso di una crisi

2- Assicurare alle donne libero accesso a giustizia, sicurezza e diritti umani

3- Incoraggiare il ruolo decisionale delle donne in campo sociale e sostenere le associazioni femminili

4- Supportare l'accesso e il relativo controllo femminile di risorse e servizi

5- Incoraggiare processi di pace insieme a e per le donne

6- Garantire che l’uguaglianza di genere sia il fulcro delle operazioni di riduzione dei rischi e della successiva fase di recupero

7- Sostenere la trasformazione dei governi affinché siano in grado di aiutare le donne

 

Le donne sono spesso in prima linea nel corso di una crisi, assumendo un ruolo chiave per il benessere delle loro famiglie e della comunità e per la ricostruzione della stessa. In alcuni casi, le famiglie con a capo una donna, rappresentano la maggioranza di quelle che restano nei territori colpiti da una crisi, in altri casi sono le prime a farvi ritorno.

 

Nel periodo immediatamente successivo alle crisi, un approccio basato sul genere, che dia potere alle donne nell’affrontare le disuguaglianze, è fondamentale per un recupero efficace.

 

Anche se gli attori che agiscono sul piano umanitario e dello sviluppo stanno già utilizzando un approccio di genere nei loro interventi, le specifiche esigenze e priorità delle donne non sono ancora pienamente affrontate e debitamente finanziate, e il livello della loro partecipazione nei processi di ripresa è ancora inaccettabilmente basso.

 

Includere la prospettiva di genere come elemento principale nella fase di ricostruzione di una società implica un recupero più veloce e uno sviluppo maggiormente sostenibile nei contesti di post-conflitto e post-disastro naturale. Dedicarsi alle disuguaglianze di genere e alla responsabilizzazione delle donne nei momenti immediatamente successivi alle crisi porta i seguenti vantaggi:

 

Un migliore accesso alla giustizia e alla tutela dei diritti umani

Impiegando le donne in prima linea nell’erogazione dei servizi e ai più alti livelli di influenza politica si riesce a creare un sistema di giustizia più sensibile alle tematiche di genere, in grado di riconoscere le diverse necessità e promuovere le pari opportunità. Attraverso la diversità di capacità e competenze, la partecipazione delle donne può creare un apparato di sicurezza più affidabile e legittimo. Ad esempio, l’aumento del numero di agenti di polizia di sesso femminile comporta un aumento delle segnalazioni di violenza sessuale.

Una più rapida ripresa economica

Le comunità colpite da conflitti e che hanno sperimentato le più veloci riprese economiche e riduzioni di povertà sono state proprio quelle in cui si sono registrati elevati livelli di conferimento di poteri alle donne. Il tradizionale ruolo delle donne come responsabili delle risorse naturali è l’esempio lampante di come il targeting di produttori alimentari femminili - insieme al riconoscimento legale dei loro diritti alla terra, abitazione e proprietà - possa condurre a risultati positivi nell’ambito della sicurezza alimentare. Inoltre, le donne sono più propense a investire il loro reddito per le esigenze familiari, quali l'assistenza sanitaria e l'istruzione, contribuendo così maggiormente al recupero sociale.

 

Società pacifiche e stabili

Nei casi in cui gruppi di donne sono stati coinvolti attivamente nei processi di negoziazione di pace, gli accordi hanno avuto più probabilità di essere effettivamente implementati. In diversi paesi colpiti da guerre o crisi, le organizzazioni per i diritti delle donne hanno recentemente giocato un ruolo fondamentale nei processi di mediazione e peacebuilding.

 

Servizi e infrastrutture di base

La ridistribuzione del potere tipica di una soluzione politica post-bellica offre un'opportunità storica per aumentare la rappresentanza delle donne nel mondo della politica e della gestione dello stato, attraverso il rimodellamento dei tradizionali schemi discriminatori. Mentre l’accordo politico ricopre un ruolo centrale per il conseguimento della pace, il processo di state-building, le istituzioni di governance e le strutture della Pubblica Amministrazione costituiscono sia i meccanismi attraverso cui distribuire i servizi che i veicoli strategici attraverso cui l’accordo politico viene eseguito e successivamente rafforzato.

 

Il raggiungimento di una più vasta rappresentanza politica non basta sicuramente a migliorare lo status e le condizioni delle donne, ma l’inclusione delle stesse nei processi di decision-making riduce la discriminazione di genere e facilita a sua volta la coesione sociale ed economica.

L’impiego di figure femminili nell’ambito della pubblica amministrazione assicura più facilmente che i processi di pianificazione e budgeting siano gender-responsive, e che i bisogni e le priorità delle donne siano seriamente affrontati.

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