Burundi: la crisi dimenticata continua a peggiorare

Le NU prevedono che entro la fine del 2017 il numero di rifugiati burundesi raggiungerà i 500.000 Le NU prevedono che entro la fine del 2017 il numero di rifugiati burundesi raggiungerà i 500.000 © Stringer/IRIN

6 luglio 2017
IRIN News ha diffuso un rapporto sulla situazione attuale delle crisi in Burundi. Il Burundi continua a fronteggiare violenza armata, abusi dei diritti umani e altro.  

In aprile 2015, il Presidente del Burundi Pierre Nkurunziza ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi per un terzo mandato. Settimane dopo, sono iniziati gli abusi, quali l’eccessivo uso della forza, sparizioni e detenzioni arbitrarie da parte dei servizi di sicurezza. Oltre due anni dopo, questi abusi ancora continuano.

Negli ultimi anni il Burundi è stato afflitto da disordini caratterizzati da esecuzioni extragiudiziali, un colpo di stato fallito, e divisioni etniche. Secondo le persone che lavorano nel campo dei diritti umani, dall’inizio della crisi, circa 1.200 persone hanno perso la vita. Sebbene il livello di violenza sia diminuito, ancora si verificano esecuzioni sporadiche per le quali frequentemente la polizia può essere ritenuta responsabile.

Si sono avute continue segnalazioni di persone sparite in Burundi. Tuttavia sono stati anche ritrovati i cadaveri. Il capo della commissione d’inchiesta, Fatsah Ouguergouz, ha affermato “il modus operandi sembra essere lo stesso: le vittime hanno le braccia legate dietro la schiena e a volte i loro corpi sono appesantiti con pietre per farli affondare dopo essere stati buttati nel fiume”.

Il rapporto fornisce informazioni di prima mano di residenti i cui cari sono scomparsi. Le storie sfortunatamente sono tutte uguali. Una persona cara scompare, e non si saprà più nulla di lei.

Molti rifugiati hanno raccontato agli investigatori le sessioni di tortura effettuate sia dai Servizi Segreti Nazionali che dalla polizia. La commissione ha anche notato che molte delle persone che si trovano in esilio sono giornalisti, capi dei partiti di opposizione, e altro.

Insieme alle sparizioni di persone, sta continuando ad emergere la crisi umanitaria. Approssimativamente 2,56 milioni di persone in Burundi si trovano in uno stato di grave insicurezza alimentare. Circa tre milioni di burundesi necessitano di assistenza umanitaria. Il più recente bollettino sulla classificazione delle fasi di sicurezza alimentare integrata (IPC) attribuisce la crisi a “inflazione, mancanza di lavoro, deprezzamento del franco burundiano e scarsità di valuta straniera, aggravata dall’epidemia di malaria e dalle persone sfollate”. I prezzi di mercato sono attualmente superiori del 30-50% rispetto ai corrispettivi dell’anno scorso, secondo l’IPC.

L’economia del Burundi continua a essere in una fase di depressione. La sospensione degli aiuti al bilancio imposta dall’Unione Europea (UE) nel 2016 sta avendo un serio impatto sull’economia del Burundi, secondo Faustin Ndikumana, analista e attivista anti-corruzione, che ha affermato: “L’Unione Europea ha finanziato circa la metà del bilancio annuale del Burundi”. Ndikumana ha anche menzionato che la mancanza di valuta straniera ha portato a mancanza di carburante, medicine e altri beni essenziali.

La carenza di carburante ed i tagli alla fornitura di elettricità ultimamente hanno iniziato a diminuire, ma hanno prodotto inflazione dei generi alimentari. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, i prezzi degli alimenti sono aumentati di oltre il 10% in meno di un mese. Questo fatto ha avuto gravi ripercussioni sul lavoro e sulle condizioni di vita, poiché molti venditori hanno visto crollare drasticamente le loro vendite.

Un incontro guidato dal governo fra 26.000 cittadini ha prodotto un rapporto in cui si afferma che la popolazione ha respinto varie modifiche costituzionali e messo fine ai limiti del mandato presidenziale. I partiti di opposizione hanno respinto il processo e l’insediamento di una commissione per la revisione della costituzione.

Tayé-Brook Zerihoun, Assistente Segretario Generale delle Nazioni Unite ha detto al Consiglio di Sicurezza che implementare le raccomandazioni incluse nel rapporto porterebbe probabilmente ad un aumento della crisi.

 

Per saperne di più, consulta:

http://www.irinnews.org/analysis/2017/06/22/neglected-not-over-burundi-crisis-continues-bite

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