Costanti e invasivi gli episodi di violenza a Rann, nel nord – est della Nigeria, che hanno costretto migliaia di civili ad abbandonare le zone colpite e a spostarsi ben oltre il confine con il Camerun.
Più di 35.000 fra uomini, donne e bambini hanno, infatti, oltrepassato il predetto confine, raggiungendo il villaggio di Goura, nell’estremo nord – ovest del Camerun, dove si sarebbero fermati, bisognosi di alimenti, riparo e cure mediche.
Secondo quanto riportato dal vicepresidente del programma MSF (Medici Senza Frontiere) per le emergenze, i civili sarebbero partiti molto presto al mattino, lasciando parenti e portando con sé ciò che possedevano. Una volta arrivati a Goura sarebbero stati, però, abbandonati sotto ogni fronte, ingenerando una vera e propria crisi umanitaria. Ciò avrebbe, dunque, indotto MSF ad aprire una clinica nel campo di Goura, nonché ad aumentare la sua fornitura di acqua potabile insieme a quella di altri fornitori, per cercare di arginare la grave emergenza in atto.
L’emergenza umanitaria a Rann sarebbe stata aggravata dal ristagnamento dell’acqua piovana a causa dei forti temporali, che hanno attivato un pericoloso ricettacolo per la riproduzione delle zanzare; ed ancora, la defecazione in luoghi aperti e latrine in sovraccarico avrebbe aumentato il rischio di contrarre epidemie e malattie, mettendo a dura prova l’incolumità della popolazione.
I dati registrati dalle Nazioni Unite negli ultimi anni evidenziano un totale di circa 2,4 milioni di civili emigrati dal paese, nonché 1,9 di sfollati interni nella Nigeria nord – orientale.
Inoltre, Amnesty International ha analizzato le immagini satellitari relative ai recenti attacchi perpetrati a Boko Haram che hanno devastato Rann, sfollando più di 9.000 persone nella seconda metà del mese di gennaio 2019. L’analisi espletata ha, così, permesso di contare oltre 100 strutture distrutte o gravemente danneggiate a causa degli incendi divampati.
Al fine di garantire il rispetto dei diritti umani, l’accesso ai servizi essenziali e il ritorno ad un’esistenza “normale”, l’UNHCR sta attualmente collaborando con le Autorità della Nigeria nord – orientale, coordinando l’assistenza umanitaria fornita da 47 agenzie delle Nazioni Unite e partner delle ONG, attraverso un apposito Piano di risposta ai rifugiati regionali.
Amnesty International, dal suo canto, sollecita le Autorità perché forniscano, su ambedue i lati del confine, protezione e sicurezza ai rifugiati, condannando gli spregevoli attacchi e definendoli alla stregua di crimini di guerra.
Per saperne di più:
https://www.msf.org/nothing-drink-and-nowhere-sleep-thousands-whove-fled-rann-nigeria-cameroon