Cresce la violenza di Israele nei confronti dei giovani palestinesi

Arresto di Fawzi al-Junaidi, ragazzo palestinese di 16 anni, accusato di lanciare pietre. Arresto di Fawzi al-Junaidi, ragazzo palestinese di 16 anni, accusato di lanciare pietre. © Wisam Hashlamoun/Anadolu Agency/Getty Images

23 Gennaio 2018
L’arresto di una ragazza di sedici anni ha portato alla luce presunti abusi di Israele nei confronti dei bambini palestinesi.

Ahed al-Tamimi ha sedici anni ed è diventata un’icona della ribellione palestinese dopo essere arrestata per la quinta volta il 19 dicembre 2017, con l’accusa di avere attaccato dei soldati israeliani. Il suo arresto, che ha destato interesse mondiale, così come il caso di Fawzi al-Junaidi, ritratto in una foto diventata virale in cui il ragazzo è bendato e circondato da venti soldati armati, sono solo alcuni degli episodi più evidenti dell’eccessivo uso di forza da parte di Israele.

L’Autorità Palestinese (PA) ha evidenziato di fronte alla Corte Criminale Internazionale (ICC), l’aumento delle violazioni da parte dell’esercito israeliano nei confronti dei giovani palestinesi, da quando il presidente degli Stati Uniti, Trump, ha deciso di riconoscere formalmente Gerusalemme come capitale di Israele. Secondo il rapporto della Difesa per l'Infanzia Internazionale-Palestina (DCIP), diversi bambini palestinesi sono stati seriamente feriti durante le proteste scoppiate nei territori occupati, e almeno 345 giovani proprio in seguito alla dichiarazione di Trump, il 6 dicembre 2017.

Il direttore del programma di responsabilità della DCIP, Ayed Abu Eqtaish, ha dichiarato a Al Jazeera che l’aspetto più preoccupante della repressione israeliana nelle ultime proteste è stato “l’abuso di quelle armi definite ‘meno letali’, per controllare la folla”, come gas lacrimogeni e proiettili di gomma. La DCIP ha riportato due casi in cui giovani palestinesi sono stati gravemente feriti da questi ultimi. Il primo caso riguarda un quindicenne, cui un proiettile di gomma ha fratturato il cranio. Il secondo caso è quello di Mohammed Tamimi, cugino di Ahed al-Tamimi, che ha riportato un “forte sanguinamento nel cervello” prima che fosse rimosso il proiettile di gomma che lo aveva colpito.

Secondo il rapporto del DCIP, attualmente sono 320 i bambini palestinesi detenuti dalle forze israeliane e tra i 520 casi riportati tra il 2012 e il 2016, si considera che il 66% ha subito abusi verbali, mentre il 72% violenza fisica. Se i soldati non vengono puniti, allora Israele “approva tacitamente l’uccisione o il ferimento grave di bambini”, ha dichiarato Eqtaish.

 

Per maggiori informazioni, leggere

https://www.albawaba.com/news/pa-submits-complaint-icc-over-israel%E2%80%99s-treatment-palestinian-children-1076764
https://www.albawaba.com/loop/handcuffed-and-blindfolded-viral-photo-palestinian-boy%E2%80%99s-brutal-arrest-emerges-symbol-1061130
https://www.internazionale.it/bloc-notes/catherine-cornet/2018/01/10/ahed-al-tamimi-icona-palestinese
http://www.aljazeera.com/news/2017/12/israeli-abuse-palestinian-minors-rises-report-171223104715379.html

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