Il 16 novembre, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha pubblicato un rapporto riguardante il rischio del peggioramento di conflitti e migrazioni nel Sahel se non ci saranno investimenti per la mitigazione e l’adattamento. Il rapporto, “Moving from Reaction to Action: Anticipating Vulnerability Hotspots in the Sahel”, spiega come il Sahel rischi un aumento delle sfide umanitarie a causa del cambiamento climatico, il degrado ambientale, le scarse capacità di governance, i conflitti e le migrazioni, e invita a prendere misure urgenti per prevenire decenni di conflitti armati nella regione.
Il rapporto prende in esame i dieci paesi interessati dalla Strategia integrata delle Nazioni Unite per il Sahel e dal relativo Piano di sostegno in Africa occidentale e centrale: Burkina Faso, Camerun, Ciad, Gambia, Guinea, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal. Le comunità saheliane dipendono fortemente dall’agricoltura e dalla pastorizia, e sono pertanto altamente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.
Si prevede che le temperature nel Sahel aumenteranno di 2.5ºC entro il 2080, ma se un’azione urgente di mitigazione e adattamento al clima verrà ulteriormente ritardata, questo dato potrà attestarsi addirittura a 4.3ºC. Per questo motivo, Andrew Harper, consigliere speciale dell’Agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR), ha incitato uno slancio all’azione climatica per cambiare la traiettoria della regione. Harper ha anche osservato che gli eventi climatici estremi nel Sahel stanno aggravando i conflitti armati e lo sfollamento: alcuni dati dell’UNHCR mostrano come circa 2.7 milioni di persone sono sfollate internamente, mentre quasi un milione di richiedenti asilo sono stati costretti a lasciare i propri paesi.
Per saperne di più, leggi:
- Invest more in Africa’s Sahel, or risk decades of armed conflict and displacement | UN News
- UN warns of worsening conflict and displacement in Sahel without immediate climate action
- UN Calls for Urgent Climate Action in Sahel
di Laura Maschio