Secondo il governo locale, 120 civili, tra cui donne, bambini e anziani, sono stati uccisi dall’Esercito di Liberazione Nazionale del Tigray (TPLF) nel villaggio di Chenna. Il numero delle vittime, però, potrebbe ancora salire, dato che alcuni abitanti risultano ancora dispersi. Le forze del Tigray hanno respinto le accuse, sostenendo di aver controllato l'area solo per un breve periodo di tempo. Ora che l’area è di nuovo nelle mani del governo nazionale, i testimoni locali hanno descritto le atrocità commesse dalle forze ribelli contro i civili come una ritorsione per gli abusi subiti dalla popolazione del Tigray dall'inizio della guerra.
La violenza nel Tigray, la regione etiope più settentrionale, è iniziata nel novembre 2020, quando l’esercito nazionale etiope (EDFN) ha iniziato un'operazione militare in risposta ad un presunto attacco ad una base militare federale per mano del TPLF. Da allora, la violenza è degenerata in un vero e proprio conflitto che si sta estendendo ad Amhara e Afar, le regioni confinanti con il Tigray. Sia il governo nazionale che il TPLF hanno presumibilmente commesso violazioni del diritto umanitario, come il bombardamento indiscriminato e la presa di mira dei civili. Il massacro di Chenna è, infatti, solo l'ultima delle atrocità commesse in questa guerra civile.
In seguito alle affermazioni del governo, la Commissione etiope per i diritti umani, un organo indipendente, ha iniziato un’indagine sul massacro di Chenna. Nel frattempo, le Nazioni Unite (ONU) e la comunità internazionale hanno chiesto un immediato cessate il fuoco di questa guerra che ha già causato lo sfollamento e l'uccisione di migliaia di persone.
Fonti:
https://apnews.com/article/ethiopia-tigray-abuses-amhara-96fda9f5bd3b4d76fe8f728eb343424f
https://www.aljazeera.com/news/2021/5/4/six-months-of-ethiopias-tigray-conflict-a-timeline
Author: Martina Apicella; Editor: Aleksandra Krol